Contro gli impianti geotermici nella piana dell’Alfina

Contro gli impianti geotermici nella piana dell’Alfina
19 Ott 2015

La Piana dell’Alfina va tutelata: lo sviluppo socio economico di quest’area passa per il grande valore ambientale del territorio, per l’agricoltura e l’agroalimentare di qualità, per l’artigianato, per la presenza di un immenso patrimonio storico culturale, per questo la Lega Nord Umbria ha deciso di sostenere la battaglia delle comunità locali contro l’istallazione di impianti geotermici.

Questa non è l’ennesima crociata “ideologica” contro il progresso: se 25 comuni governati da Giunte di ogni orientamento politico hanno espresso parere negativo alla realizzazione degli impianti ed hanno prodotto osservazioni, documenti e ricorsi al TAR, è perché i rischi sono reali, sia piano tecnico (possibile sismicità indotta, interferenze con le falde dell’acquifero dell’Alfina, bacino di ricarica del Lago di Bolsena), che sul piano politico, inteso come governo ed indirizzo dello sviluppo del territorio.

Nessuno vuole “demonizzare” il Geotermico come forma di energia, ma non tutti i luoghi sono adatti al suo sviluppo. A livello nazionale, il 15 aprile scorso, le forze politiche hanno approvato all’unanimità una risoluzione che prevede di avviare le procedure di zonazione del territorio italiano identificando le aree potenzialmente sfruttabili, ed hanno impegnato il Governo ad emanare, entro sei mesi, «linee guida» che individuino i criteri generali di valutazione, finalizzati allo sfruttamento in sicurezza della risorsa, tenendo conto delle implicazioni che l’attività geotermica comporta relativamente al bilancio idrologico complessivo, al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell’aria, all’induzione di micro sismicità.

La Risoluzione prevede, tra l’altro, che tutte le autorizzazioni per i progetti di impianti geotermici, comprese quelle relative ai procedimenti in corso, siano rilasciate nel rispetto delle prescrizioni previste. Per questo la Lega Nord Umbria ha presentato una mozione in Consiglio Regionale per chiedere alla giunta di non dare parere positivo all’impianto di Castel Giorgio e chiederà a tutti i gruppi consiliari di sottoscriverla.

Share