Candiani e Marchetti sull’uscita di Felicioni dalla Lega Nord: “Non se n’è andato, è stato espulso. Una politica autoreferenziale e poco radicata nel territorio, i veri motivi”

Candiani e Marchetti sull’uscita di Felicioni dalla Lega Nord: “Non se n’è andato, è stato espulso. Una politica autoreferenziale e poco radicata nel territorio, i veri motivi”
12 Mag 2017

“Felicioni non se ne è andato, ma è stato espulso anche se lui vorrebbe far credere il contrario per passare da “eroe”. Il suo provvedimento disciplinare, maturato sin dallo scorso autunno non ha nulla a che vedere con i rapporti tra la Lega e l’Amministrazione comunale di Perugia”. Afferma il Sen. Stefano Candiani, congiuntamente al Commissario cittadino Riccardo Augusto Marchetti dopo l’uscita di Michelangelo Felicioni dal Carroccio.” E’ bene chiarire che il provvedimento è stato preso perché la Lega, da chi viene eletto si aspetta azioni concrete e coerenti con le linee indicate dal Movimento, solo così si possono dare risposte ai cittadini. Se, chi sta nelle Amministrazioni crede di poter essere autoreferenziale e di non dover rispondere a nessuno, allora la Lega non fa per lui, a differenza di altri partiti. Noi pretendevamo una partecipazione attiva e costruttiva all’azione dell’Amministrazione che corrispondesse alle sollecitazioni dei nostri sostenitori. Purtroppo, però, la sua è sempre stata un’attività politica autoreferenziale, senza alcuna reale attenzione per le istanze dei cittadini, senza interazione effettiva con la città, senza presenza costante ed incisiva sul territorio. L’assenza e l’ “inconsistenza” da parte di Felicioni e dell’ex commissario cittadino Alessandro Tassi è dimostrata anche dai numeri irrisori dei tesserati della sezione di Perugia e dell’attività saltuaria e completamente insufficiente, condotta.
Che Felicioni non abbia nulla a che fare con la Lega – continua Candiani – lo dice anche la sua storia politica: ha aderito al nostro partito per opportunismo perché era evidente che le elezioni regionali potessero rappresentare per lui una “ghiotta” opportunità. Casualmente, però, dopo la sua mancata candidatura sono cominciati i primi “mal di pancia, sfociati poi in una vera frustrazione che l’ha portato a cercare alternative alla Lega.
Quanto accaduto non rappresenta per la Lega Nord una perdita in termini politici dal momento che lo stesso Felicioni è stato eletto in consiglio comunale tra le fila di NCD ed è approdato nel nostro partito in un secondo momento, ravvisando in questo un’opportunità rispetto ad una forza politica in costante crescita, tradendo così la fiducia da noi concessa di fronte ad una condivisione di ideali dichiarata ma non manifesta.
Buona fortuna a Fdi che accoglie una persona senza fissa dimora, politicamente parlando, che ha sostenuto l’MSI, che è passato per Alleanza Nazionale, per il Popolo delle Libertà, per Forza Italia, fino all’Ncd di Alfano, e che dopo la breve parentesi con la Lega, torna a casa in Fdi. Noi ce lo mandiamo con la lettera di espulsione, chi lo accoglie, sa chi si mette in casa, e dovrà farsi carico di “gestirlo” nel quadro dei rapporti di coalizione.
Per quanto riguarda la Lega Nord posso assicurare che continueremo a dare a Romizi, ora con maggiore efficacia, spunti di riflessioni per governare la città coerentemente con le aspettative dei cittadini che vogliono Perugia sicura, vivibile e in sviluppo. Il sindaco è persona di esperienza politica e di certo non si presta al gioco di chi – concludono Candiani e Marchetti – lo vorrebbe diviso da una forza politica come la Lega, che può contribuire in maniera fondamentale al futuro della sua Amministrazione”

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