CASE POPOLARI: PARTE L’ITER IN COMMISSIONE

CASE POPOLARI: PARTE L’ITER IN COMMISSIONE
10 Nov 2016

“SIANO ASSEGNATE A CHI RISIEDE IN UMBRIA DA ALMENO 10 ANNI”
SI RIAPRE LA DISCUSSIONE SULLA PROPOSTA DI LEGGE DELLA LEGA NORD
La Terza commissione regionale consiliare, alla presenza dell’assessore regionale Giuseppe Chianella, la proposta di legge dei consiglieri della Lega Nord, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, con cui si intende modificare la legge regionale “23/2003”, riguardante l’assegnazione delle case popolari: “introduciamo dei parametri come la residenza anagrafica o una stabile attività lavorativa sul territorio regionale da almeno 10 anni”, ha spiegato Fiorini, allo scopo di “tutelare o quantomeno di non penalizzare i cittadini italiani che spesso, scorrendo le graduatorie, risultano avere meno diritti degli stranieri nell’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale popolare”.

La proposta di legge della Lega Nord non si esaurisce qui: con le modifiche da apportare alla legge si intende giungere alla “tutela di quei coniugi che, in seguito ad una separazione, non dispongono più della loro casa perché assegnata dal giudice all’altro coniuge e vengono così a trovarsi in forte difficoltà economica e abitativa. Per questo – ha detto Fiorini – chiediamo che venga data loro possibilità di accedere al bando per l’assegnazione dell’alloggio popolare sulla base della documentata indisponibilità della proprietà”. Inoltre, “anche i cittadini stranieri dovranno sottostare alla limitazione di non possedere immobili al di fuori del territorio italiano”.

Diversi consiglieri regionali hanno condiviso con il proponente la necessità di rivedere i criteri di assegnazione delle case popolari, ma non c’è condivisione sul periodo di 10 anni anche perché, come ha evidenziato l’assessore Chianella, un simile provvedimento legislativo adottato in precedenza dalla Regione, che prevedeva una residenza sul territorio di almeno 5 anni, è stato impugnato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Successivamente però, le Regioni Lombardia e Toscana hanno legiferato in maniera identica, ossia con il parametro dei 5 anni di residenza, e non hanno subito alcuna osservazione.

“Nonostante alcuni Comuni abbiano già introdotto punteggi aggiuntivi per chi risiede da almeno 10 anni – ha spiegato Fiorini – non c’è alcuna normativa regionale a supporto quindi i Comuni rischiano impugnative e chi viene escluso può fare ricorso e vincere. Per questo serve una modifica di legge”.

Al termine della riunione, l’assessore Chianella ha detto che la Giunta regionale effettuerà i richiesti approfondimenti tecnici sulla proposta di legge della Lega Nord.

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