COMMISSIONE D’INCHIESTA REGIONALE: L’AUDIZIONE CON L’AD DI GESENU CONFERMA LIMITI E CRITICITA’ DELLA GESTIONE RIFIUTI

11 Feb 2016
L’audizione con il Dott. Dante De Paolis amministratore delegato di Gesenu, del quale abbiamo apprezzato la correttezza e la disponibilità, ha evidenziato tutti i limiti e le criticità relative alla gestione dei rifiuti sia nell’Ati2 che nell’intera regione. Come da noi evidenziato nei mesi scorsi, le questioni più scottanti riguardano la raccolta differenziata e l’attendibilità dei dati forniti ad Arpa negli anni scorsi, l’effettiva percentuale di rifiuti recuperati (molto al di sotto della percentuale di raccolta differenziata sbandierata dal Pd) e l’inadeguatezza degli impianti, in particolare di Pietramelina.
Tutti aspetti di assoluta gravità che prescindono dalle interdittive antimafia che hanno colpito Gest, Gesenu e numerose sue partecipate. Senza nulla togliere all’importanza di indagare sul rischio di possibili infiltrazioni di natura mafiosa, crediamo che i cittadini abbiano il diritto di sapere come vengono spesi i propri soldi e se la programmazione, la gestione dei servizi ed il controllo sugli stessi, siano state svolte in maniera trasparente e corretta da parte di Arpa (agenzia regionale per l’ambiente), Regione, società affidatarie del servizio e Comuni. Per questo abbiamo chiesto ufficialmente chiarimenti sul nuovo filone di inchiesta emerso nei giorni scorsi e relativo all’effettiva corrispondenza tra servizi contrattualizzati tra Gest e Comuni dell’ambito 2 e servizi effettivamente resi e abbiamo depositato una serie di domande chiedendo una risposta scritta che il Dott. De Paolis, si è impegnato a fornire quanto prima nelle prossime audizioni alla Commissione.
Solo per fare un esempio, dopo tre audizioni, nessuno è stato ancora in grado di rispondere ad una domanda fondamentale: chi ha compilato le schede O.R.So relative al Comune di Perugia dal 2012 al 2015? Personale del Comune, come dovrebbe essere, o personale dello stesso Gestore del servizio, con un evidente “conflitto di interessi”? Siamo convinti che fino al 2014 a Perugia, così come in numerosi altri Comuni, la compilazione di tale schede, fondamentali per la verifica delle quantità e qualità dei rifiuti effettivamente raccolti ed avviati a recupero o smaltimento, sia stata gestita in maniera assolutamente opaca, con evidenti rischi relativi all’attendibilità dei dati trasmessi ad Arpa e validati.
Un altro punto importante che deve essere chiarito è l’effettivo numero di famiglie raggiunte dal servizio di raccolta differenziata “porta a porta” domiciliare, nelle aree definite ad “alta intensità” cioè tutte quelle in cui sono presenti nuclei di oltre cento abitanti. Sulla base delle dichiarazioni dei Comuni sono stati calcolati i contributi già erogati dalla Regione e, di fatto, determinati i costi addebitati ai Comuni e pagati dai cittadini. La verifica della corrispondenza di tali dati è quindi fondamentale.
Emanuele Fiorini e Valerio Mancini
Lega Nord Umbria