Stabilimento acque minerali Sanfaustino, Emanuele Fiorini (Lega Nord Umbria): “Evidenti responsabilità della politica”

13 Lug 2017
“Grande superficialità o connivenza? Sono più di sei anni che lo stabilimento di imbottigliamento dell’acqua minerale Sanfaustino è chiuso o, comunque, non produttivo. Una situazione che si ripercuote su soggetti creditori, come fornitori e indotto, nonché sulla pelle dei dipendenti non pagati e, spesso, nemmeno considerati dalle istituzioni come dimostrano gli appelli caduti nel vuoto da parte dei sindacati e rivolti alla Regione Umbria quale ente concedente del bene demaniale. In tutto questo non è esente da colpe la società concessionaria “Idrologica Umbria Srl” in cronico stato di insolvenza. Ma le responsabilità più gravi sono di una classe politica inerme e non in grado di affrontare il problema. Come non sottolineare, infatti, la grande superficialità (se così vogliamo chiamarla) con la quale nel 2013 la presidente della Regione, Catiuscia Marini, ha presentato l’imprenditore Benedetto Mancini come l’uomo del rilancio dello stabilimento dell’acqua minerale San Faustino. Quello stesso Mancini che poi si è rivelato essere una “bufala”.
Allo stesso modo non possiamo non sottolineare le palesi carenze manifestate dagli uffici regionali preposti, i quali hanno permesso alla Idrologica Umbra di condurre la gestione della concessione dell’acqua minerale Sanfaustino al degrado più completo: sorgenti non più produttive, nessun piano di ricerca per far fronte ad emergenze idriche, mancanza di provvedimenti amministrativi nel dichiarare la decadenza della concessione, omissioni nel permettere il passaggio di quote tra la società e Benedetto Mancini, non aver dato possibilità a seri e veri imprenditori di farsi avanti.
Doveroso ricordare che la risorsa idrica è un bene demaniale e il suo sfruttamento è soggetto ad una regolamentazione statale e regionale. Pertanto, sia la Regione Umbria che i dirigenti preposti sono obbligati ad assumere azioni e comportamenti consoni al rispetto delle norme dettate alla sua salvaguardia e valorizzazione. La Sanfaustino, invece, da azienda primaria del settore è entrata nelle procedure fallimentari del tribunale di Spoleto e la concessione continua ad essere intestata alla Idrologica Umbra.
In merito alla questione, nel mese di aprile, avevo presentato un’interrogazione alla quale non ha mai fatto seguito da parte della Giunta una risposta scritta, nonostante il termine dei 15 giorni previsto dal regolamento. Ci siamo rivolti al presidente dell’Assemblea legislativa al fine di sollecitare la replica dell’assessore competente. Per far luce sulla vicenda chiederemo l’intervento della Corte dei Conti e dell’autorità giudiziaria, al fine accertare la legittimità delle azioni perpetrate dai soggetti sopra menzionati”.